giovedì 27 gennaio 2011

Lungo post.. ma ora ho capito..

Due giorni fa..
Ora di cena.
Non ricordo il perchè ma mio padre entra nel discorso scuola con mia sorella e le chiede che tipo di università sceglierà il prossimo anno.. Mia sorella è in 4° superiore del liceo psico-pedagogico e risponde che non sa ancora se scegliere psicologia o scienze della formazione.
Io che ovviamente non mi faccio mai i cazzi miei intervengo, intervengo dicendo che starà a lei scegliere che strada intraprendere, starà a lei decidere in che direzione andare..
Mio padre esclama: "per carità psicologia no!! non serve a niente!! la psicologia è la scienza con la quale uno rimane tale e quale" -.-"  si si si.. mio padre ha molta stima degli psicologi..
Fatto sta che mia sorella gli risponde per le rime dicendo che la scelta è sua e che è lei che deve decidere della sua vita..
Mio padre, sant'uomo, non se ne sta zitto e replica così: "Dai, fammelo apposta anche te di fare come ti pare.. Già cen'è stata una che ha fatto come gli pareva e si vede che fine ha fatto!" Quell'una sarei io.. che ho lasciato l'accademia di belle arti al secondo anno.. "Se avesse scelto 1 altra università invece che quella stronzata..!!"
Mia sorella allora scatta e sferra il colpo, dicendo testuali parole: " In questa cazzo di famiglia voi dovete sempre pensare che se qualcuno fa un qualcosa diverso dal vostro modo di pensare lo fa per darvi contro.. Come quando avete scoperto dei suoi tatuaggi (si riferisce a me) che l'avete menata un casino e tutt'ora rompete le palle dicendo che se li è fatti per fare un torto a voi.. Non sono una pecora che deve seguire il tuo credo!!"
Si, la mia sorellina mi difende sempre ^^
Io replico, ma non sbottando come al solito, ma guardando in faccia mio padre e dicendo: "Sai perchè ho fatto l'accademia?" "Per fare un torto a me?" ribatte il padre.. "No caro bellino.. l'ho fatta semmai per venire incontro a te dato che il tuo desiderio era quello di vedermi andare in accademia"

E qui l'illuminazione..

Mi sono sempre chiesta da dove venisse tutta la mia indecisione, tutta la mia mancanza di fiducia in me stessa, dove fosse finita la mia autostima e perchè io non riuscissi mai a dare una dritta alla mia vita..
Ora l'ho capito..
Questa stupida discussione mi ha aperto una porta del cervello..

Viene da mio padre.
Fin da piccola sono sempre stata screditata, sono sempre stata trattata come un'imbecille che non capisce un cavolo e che non sa fare una mazza..
Fin da piccola quando chiedevo consiglio venivo trattata come una deficiente..
E quando da più grandicella dicevo che mi sarebbe piaciuto fare questo o quest'altro venivo liquidata sempre così: "ma che stronzate! non ne sei capace.."
Non ne sei capace..


Sono cresciuta con l'incapacità cucita addosso.. sono cresciuta con l'insuccesso nelle vene..
Sono cresciuta davanti agli altri come una bimba dalle mille potenzialità ed in casa come una buona a nulla..

Una bimba sentendo due pareri di se stessa così contrastanti uscire dalla stessa bocca non è che poi abbia le idee molto chiare.. Una bimba si chiede semplicemente "ma allora sono brava o cattiva?"
E non si sa dare una risposta..
E cresce con questo dubbio..

Ecco perchè a quasi 24 anni io non so cosa fare e non prendo decisione..
Vorrei aprire una mia attività.. ma non mi sento in grado..
Non ho il coraggio di parlarne con mio padre per paura di essere trattata nuovamente come cretina..
eppure so che lui su queste cose non è uno scemo..


4 anni full immersion di terapia sono serviti.. ho imparato ad analizzarmi ah ah ah :D

9 commenti:

Veggie ha detto...

Guarda che io credo che l oscopo della psicoterapia, a lunga gittata, sia proprio quello di imparare come leggerci dentro da sole, e prevenire così quello che prima non sapevamo gestire e finivamo per proiettare contro noi stesse facendoci del male...
Comunque, a parte questo...
Tu e tua sorella siete delle grandi!!... ^__^
Sai io credo che i genitori tendano sempre a volere un po' "monopolizzare" la vita dei propri figli, che per quanto possano crescere continuano a vedere sempre come se fossero i loro "bambini"... Un po' perchè loro (i genitori) avrebbero voluto delle cose per loro stessi, ma non sono riusciti ad ottenerle, e allora proiettano quelle stesse cose sui loro figli, sperando di realizzarsi attraverso di essi... senza renderci conto che ogni persona è una storia a sè e traccia da sola la propria rotta...
Io credo che tu abbia fatto un grosso passo in avanti con quello che ti sei resa conto... Ma, perla, io credo che tu non ti debba più domandare se sei brava o cattiva... quale che sia la risposta, non ha nessuna importanza. Tu sei te stessa. Traccia la tua strada.

Black Candy ha detto...

Mia madre spesso fa così, come tuo padre...alla fine però io ho capito che se dice certe cose è perchè è frustrata ed essendo che lei ha fallito si aspetta che lo faccia pure io perchè sono sua figlia...Ma la cosa bella è che nessuno può sapere cosa faremo noi, nemmeno i genitori...e tu devi fare quello che ti senti, quello che ti piace...e che senso ha non provare per paura di fallire? se non provi non sai...io devo andare all'uni a studiare storia e ho il terrore di non essere abbastanza brava e di fallire...ma ci voglio provare, perchè se non provi hai gia fallito secondo me...
baci

Anne ha detto...

La situazione a cena mi ha ricordato qualcosa di familiare...già la mia famiglia. Mio padre però non pensa che facciamo le cose per conto nostro per fargli un torto, per lui tutto è sbagliato e basta e dovremmo seguire le sue idee e soffocare i nostri pensieri.
Fai quello che ti senti, non pensare di essere stupida, perchè non lo sei, ovvio! Sono i genitori che devono inizire a capire che loro non devono essere il nostro centro di gravità e che non tutto ruota intorno a loro. Un abbraccio :)

Alice and my world ha detto...

Eccoci...
UAUAUAU che post super analitico.
Sai che ti diciamo?
E' meglio fallire che avere il rimpianto di non averci mai provato.
Fuori la grinta!!!!
Se hai un'idea di ciò che vuoi prova a realizzarla.
Un abbraccione iO e ALice

withoutexit(?) ha detto...

che caratterino tua sorella,eh? brava,brava! :)

complimenti per la profondità dell'analisi che hai fatto su te stessa. analizzare se stessi in modo così lucido credo sia una delle cose più difficili da fare,almeno per me. almeno la terapia ha dato i suoi frutti,ora lo sai!
mi dispiace per la brutta atmosfera nella quale sei dovuta crescere. l'ambiente familiare e chi abbiamo intorno crescendo, credo siano fondamentali nello sviluppo del nostro carattere e personalità,ma anche nel darci la giusta impostazione per proseguire da soli il lavoro su noi stessi. tu sei partita già svantaggiata,perchè invece di spronarti ti hanno tagliato le gambe,probabilmente non consapevolmente o con cattiveria,ma per semplice incapacità. la gente a volte apre bocca e gli dà fiato,non so se può essere il caso di tuo padre.
però puoi riscattarti adesso. le capacità le hai,ma sono tutte in potenza. ci vorrebbe solo quella spintarella in più per fare il primo passo e vincere quella sensazione di inadeguatezza che ti accompagna. perchè credo che se tu ci riuscissi una prima volta,poi avresti modo di renderti conto che invece sei capace eccome! si tratta di costruire pian piano la fiducia in se stessi,da zero purtroppo. ma non è impossibile. non se poi hai una testa come quella che ti ritrovi!

un bacio

Anonimo ha detto...

Ecco cosa intendo quando dico che ci resto nel vedere i benefici che la terapia ha sugli altri!
Il tuo racconto mi ha ricordato la scena del film " Alla ricerca della felicita'", in cui il padre rimprovera il suo bambino aspirante giocatore di basket, dicendogli di non perderci il suo tempo perche' tanto non è all'altezza di praticare quello sport.
L'espressione triste e avvilita del bimbo immagino sia comparsa sul tuo viso molte volte, nel sentirti trattare allo stesso modo.
Fortunatamente poi il padre del film si ravvede, ma anche se tuo padre non arrivera' forse mai a farlo, le sue parole spero diventino le tue:
" Ehi!
Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me, ok?
Se hai un sogno, tu lo devi proteggere!
Quando le persone non sanno fare qualcosa, lo dicono a te che non la sai fare.
Se vuoi qualcosa vai e inseguila, punto!".
Tuo padre ha sempre minato le tue certezze, ma ora che ne sei consapevole puoi impedirgli di farti ancora del male.
Se lo stimi al punto da voler parlare con lui dei tuoi progetti, fallo guardandolo negli occhi e senza permettergli di scoraggiarti, in alcun modo!
Ti abbraccio fortissimo!
Dony

CillieWhite ha detto...

I genitori spesso creano problemi senza rendersene conto..
Tuo padre ti ha segnato fin dall'infanzia,per tutti questi anni hai dovuto ascoltare le sue parole,che ovviamente ti sono rimaste impresse. E tua madre? Gli da corda?
Spero che almeno uno dei due riesca a starti in qualche maniera più vicino,anzi hai una sorella che sembra volerti molto bene. Devi pensare a te stessa,devi sentirti di fare ciò che vuoi,se vuoi aprire una tua attività e puoi ,fallo,non pensare a tuo padre,ma ai tuoi sviluppi,un bacio :*

Mr. Tambourine ha detto...

Il tuo blog è uno spettacolo, sai?

perlanera ha detto...

@ Mr. Tambourine: Boia che complimentone!! Che dire.. con un po' di imbarazzo.. Grazie!!!